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Attività

Consulenza nutrizionale

La consulenza del biologo nutrizionista è volta principalmente alla prevenzione della patologia e al miglioramento dello stato di salute e di benessere. In caso di patologie accertate la consulenza nutrizionale potrà rivelarsi un valido supporto per migliorare la qualità della vita.

 

Posso stilare piani nutrizionali personalizzati per tutte le età
e per qualsiasi condizione, sia fisiologica sia patologica accertata:



 

La stesura di un piano personalizzato parte da una approfondita conoscenza con la persona attraverso un attento colloquio (della durata di un’ora, un’ora e mezzo), durante il quale saranno eseguite:

ANAMNESI FISIO-PATOLOGICA - Per prima cosa parleremo di eventuali condizioni patologiche (presenti o passate) già diagnosticate dal medico. Si annoteranno gli esami del sangue più recenti, le eventuali terapie farmacologiche in atto e l’uso di integratori. Parleremo poi delle condizioni fisiologiche (sonno, funzionalità intestinale, digestione, diuresi, livello di attività fisica…) e dello stile di vita. Analizzeremo infine le motivazioni che hanno portato all’incontro.

VALUTAZIONE ANTROPOMETRICA - Verranno quindi prese le misure: il peso e l’altezza con cui calcoleremo il BMI; le circonferenze del corpo in alcuni punti significativi (vita, fianchi, polso, ombelico) e faremo anche una stima della composizione corporea (massa magra, massa grassa e acqua) con la bilancia impedenziometrica.

ANAMNESI NUTRIZIONALE - Infine parleremo dettagliatamente delle abitudini alimentari e dello stile di vita correnti. Questa analisi consentirà di stilare un piano alimentare coerente con le consuetudini di vita e di lavoro del soggetto, che rispetti le sue abitudini, i suoi gusti e ritmi. Questa indagine è molto importante poiché consentirà di costruire insieme le nuove abitudini alimentari, il che darà alla persona la possibilità di aderire con più facilità ai piani alimentari proposti, favorendo così il successo dell’intervento nutrizionale.

Sulla base delle informazioni raccolte sarà possibile fare una prima valutazione del fabbisogno nutrizionale ed iniziare a stilare un profilo alimentare personalizzato, cui seguirà a consegna di un piano alimentare dettagliato.
Successivamente verranno effettuati incontri, a cadenza variabile in base alle necessità, per accompagnare la persona nel perseguimento degli obiettivi fissati.

Gravidanza e Allattamento

Quante volte ancora sentiamo dire che una donna in attesa deve “mangiare per due”? Questo in realtà non vuol dire mangiare il doppio, ma mangiare due volte meglio! Infatti se è vero che durante la gravidanza aumentano le richieste energetiche è altrettanto vero che di certo non raddoppieranno.
Durante la gravidanza, la donna fornisce al bambino tutti gli elementi di cui ha bisogno per crescere bene: proteine, grassi, zuccheri, vitamine e minerali. Meglio mangia la mamma meglio starà il bambino, le donne che mangiano bene contribuiscono in maniera determinante alla salute del loro bambino. Per questo, è molto importante mangiare bene durante la gravidanza! Le donne che mantengono un’alimentazione corretta di solito sperimentano meno fatica e cali di energia e quando arrivano al termine della gravidanza sono energeticamente ben preparate per affrontare il parto. Future mamme ben alimentate sono generalmente più sane, il che rende la loro gravidanza migliore, hanno un più basso rischio di soffrire di diabete gestazionale e infine perdono più facilmente la maggior parte del peso acquistato durante la gravidanza.
Mangiare bene durante la gravidanza è facile! Nella maggior parte dei casi non dovranno essere fatti cambiamenti sostanziali nella dieta, anche se spesso alcuni aggiustamenti potranno essere utili!
Anche i casi particolari come le donne vegetariane o coloro che seguono una dieta speciale a causa di intolleranze o allergie alimentari, potranno continuare a seguire la loro dieta, ma dovranno assicurarsi di poter fornire al loro bambino tutti i nutrienti essenziali per la crescita. Per esempio, le donne che non possono consumare latticini dovranno assumere calcio e vitamina D da altri alimenti. In questo caso ancora di più la consulenza nutrizionale potrà essere di grande aiuto!

Età pediatrica e adolescenza

Avere una corretta alimentazione nella fase della crescita è molto importante. Le abitudini alimentari che vengono acquisite nell’infanzia e nell’adolescenza sono quelle che vengono poi mantenute negli anni a venire, è quindi importante che siano abitudini corrette e sane!
Non bisogna perdere di vista il fatto che il periodo della crescita ha delle esigenze particolari dal punto di vista nutritivo e che soprattutto nella fase adolescenziale i ragazzi hanno il desiderio di esprimere la loro indipendenza ed autonomia anche attraverso le scelte alimentari che non sempre sono adeguate. Aiutarli a saper scegliere, far comprendere loro quanto possa essere importante per la loro salute, presente e futura, mantenere una corretta alimentazione è un passaggio educativo molto importante.
Gli studi scientifici mettono in evidenza come il problema dell’obesità sia un problema oggi sempre più presente nell’infanzia/adolescenza. Secondo i dati del Ministero della salute, l'obesità colpisce in Italia un bambino su quattro. Il fenomeno sembra essere principalmente legata a una vita troppo sedentaria e alle abitudini alimentari trasmesse dalla famiglia, mentre le caratteristiche individuali genetiche sembrano incidere solo per una piccola percentuale. La cosa importante da ricordare è che i bambini e gli adolescenti obesi di oggi saranno gli adulti di domani, probabilmente obesi o sovrappeso e che l’eccesso di grasso è un fattore di rischio per tutte le principali malattie cronico degenerative, dai tumori alle malattie cardiovascolari.
Insegnare ai nostri ragazzi a nutrirsi bene, ad avere un’alimentazione variata e sana, ricca di frutta e verdura, cereali integrali e pesce, insegnar loro l’importanza di fare colazione, di non saltare i pasti e di non consumare eccessivamente le bevande gassate è uno dei più grandi doni che possiamo loro fare. Non dimentichiamolo!

Adulti

Al giorno d'oggi si parla molto di alimentazione. Ogni giorno siamo "bombardati" da messaggi dietetici di ogni tipo, che ci arrivano da giornali, televisione, social network, messaggi che dovrebbero aiutarci, darci indicazioni, sostenerci nelle scelte alimentari, ma che invece, purtroppo, spesso generano confusione e ci destabilizzano con il risultato che non sappiamo cosa dovremmo mangiare per avere una dieta davvero “sana ed equilibrata” che ci consenta di sfruttare al meglio le nostre potenzialità personali per vivere sani e più a lungo possibile. Ma cosa vuol dire “dieta equilibrata”? Il primo principio è avere un’alimentazione variata, quindi mangiare di tutto, ma in quantità adeguata. E qual è la quantità adeguata? Le regole di base, stabilite dalle autorità sanitarie sono espresse sulla base dei Livelli di Assunzione Raccomandata di Nutrienti, definiti per ciascun tipo di nutriente, in un giorno di 24 ore. Per fare qualche esempio un adulto di età compresa tra i 18 e i 29 anni dovrebbe assumere ogni giorno una quantità di proteine pari a 0.9 g per kg di peso, e anche 1 g di Calcio, 10 mg di Ferro e così via. Oltre a questo per ogni età, sesso, livello di attività fisica quotidiana e situazione i bisogni sono diversi. Tutte queste indicazioni servono a definire l’obiettivo nutrizionale, quello che ci consentirà di mantenerci in forma, essere sani e soddisfatti di noi stessi, ma che non sempre è cosi facile da raggiungere! I ritmi frenetici della vita, la necessità di mangiare sempre più spesso fuori casa al ristorante, alla mensa, oppure con un panino, al bar tante cose rendono difficile mantenere il giusto equilibrio.
Avere un’alimentazione “su misura”, davvero adattata dal punto di vista dei fabbisogni nutrizionali ed energetici, senza dimenticare le esigenze della vita, il piacere della tavola e della condivisione del cibo resta uno dei passi più importanti da compiere per vivere serenamente!

Menopausa e Terza Età

La menopausa è una tappa fisiologica importante nella vita di ogni donna. Il termine menopausa designa semplicemente la scomparsa del ciclo mestruale che si verifica in genere tra i 45 e i 55 anni. Solitamente non è un evento improvviso, in una menopausa fisiologica la produzione ormonale delle ovaie declina progressivamente a partire dai cinque anni che la precedono e tutto ciò è preannunciato da molti segnali che la donna avverte a seguito di tale diminuzione ormonale.
L’arrivo della menopausa rappresenta per alcune donne un momento molto delicato a causa delle modificazioni fisiche e psicologiche che possono esserci. Le reazioni e la capacità di adattamento ai cambiamenti sono assolutamente soggettive e quindi non può esistere una “ricetta” valida per tutte le donne. Ogni donna ha la “sua” menopausa!
Secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa, rappresenta un problema per più del 50% delle donne oltre i 50 anni. Oltre a questo il calo estrogenico determina anche una “ridistribuzione” della grasso corporeo predisponendo le donne ad un accumulo nella zona addominale (sede tipicamente maschile) legata ad un aumento del rischio cardiovascolare.
In questo periodo, generalmente, il fabbisogno calorico tende gradualmente a diminuire, in parte per ragioni organiche, in parte perché la donna tende a rallentare l'attività fisica e di conseguenza diminuisce il consumo energetico. E' quindi opportuno che le calorie siano introdotte in misura proporzionata all'attività fisica svolta per evitare o ridurre il sovrappeso.
L’alimentazione deve essere il più possibile varia, seguendo la formula "poco, ma di tutto", così da assicurare un adeguato introito energetico senza sentirsi perennemente “a dieta”! Infatti come per tutte le fasi della vita è necessario mantenere un regime alimentare equilibrato e vario che assicuri l’apporto di tutti i nutrienti. E’ consigliabile cercare di ridurre e stabilizzare il peso in maniera lenta e costante evitando antipatici e dannosi effetti “yo-yo”.

Sovrappeso e obesità

L’OMS ci ricorda che nel mondo il numero di casi di obesità è quasi triplicato dal 1975. Nel 2016, più di 1,9 miliardi di adulti - persone di 18 anni e più - erano sovrappeso. Di questi, oltre 650 milioni erano obesi. Sovrappeso e obesità sono definiti come un accumulo anormale o eccessivo di grasso corporeo che può essere dannoso per la salute. L’indice di massa corporea (IMC o BMI) è il parametro comunemente utilizzato per stimare il sovrappeso e l'obesità negli adulti e corrisponde al peso diviso il quadrato dell'altezza (kg/m2). Per quanto riguarda la popolazione adulta, l'OMS definisce un individuo in sovrappeso quando il suo IMC è ≥ 25 e obeso quando IMC è ≥ 30. L'IMC è un parametro facile da utilizzare perché la scala è la stessa indipendentemente dal sesso o dall'età del soggetto, d’altra parte, fornisce solo un'indicazione approssimativa, perché il grado di adiposità può essere molto diverso da un individuo all’altro anche a parità di IMC.
Inoltre ancora più importante della quantità di massa grassa è la sua distribuzione. Diversi studi dimostrano che il grasso localizzato a livello addominale (grasso viscerale, quello che dà origine alla “pancetta”) è molto più pericoloso di quello localizzato in altre zone del corpo. La misura della circonferenza addominale diventa quindi un indice molto importante da affiancare all’IMC. Obesità e sovrappeso, in particolare quelle localizzate a livello viscerale, preoccupano molto in quanto sempre di più vengono identificate come condizioni associate a morte prematura e come fattori di rischio per l’insorgenza di gravi malattie cronico degenerative.
Ricorda però che la causa principale dell'obesità e del sovrappeso è uno squilibrio energetico tra l’energia assunta e quella spesa. Sarà sufficiente quindi raggiungere un buon equilibrio di questi due fattori per riguadagnare il peso forma!

Magrezza eccessiva e disturbi del comportamento alimentare

Magrezza eccessiva…l’altra faccia della medaglia! Quando l’introito energetico è inferiore alla spesa energetica andiamo incontro ad una condizione di magrezza, quando questo squilibrio diventa eccessivo anche la magrezza si definisce eccessiva o patologica. Lo squilibrio energetico può essere dovuto ad una carenza di introito oppure ad un eccesso di spesa. La magrezza può essere costituzionale, oppure dovuta a condizioni patologiche. Una perdita di peso repentina apparentemente non dovuta a motivi evidenti, oppure un sensibile calo dell’appetito sono situazioni che meritano di essere considerate ed analizzate per escludere condizioni di malessere. Gli aspetti emotivi in alcuni momenti della vita possono sopraffare e visto il forte legame che c’è, fin dalla nascita, tra cibo ed emozioni è importante riuscire a mantenere un corretto equilibrio alimentare in realtà non sempre facile da raggiungere.
Un’alimentazione adeguata che fornisca la giusta dose di energia e nutrienti è fondamentale per mantenere il giusto peso e soprattutto il giusto benessere!

Cellulite e ritenzione idrica

La cellulite è un inestetismo cutaneo responsabile dell’aspetto a “buccia d’arancia” della pelle che tanto mette in crisi donne di ogni età! Ne sono colpite prevalentemente le donne dall’adolescenza in poi non necessariamente sovrappeso, anche se l’aumento di peso favorisce la comparsa della cellulite. Le cause della cellulite sono molteplici, tra esse probabilmente anche una predisposizione genetica al problema, ma certamente abitudini di vita scorrette e sedentarietà ne favoriscono l’insorgenza.
E’ chiaro che la dieta da sola non può eliminare al cellulite, ma avere una dieta ben bilanciata e ricca di frutta e verdura può ridurre l'infiammazione contribuendo a mantenere un peso sano e a ridurre la possibilità di vedere arrivare cellulite. Restare idratati, sia bevendo acqua che mangiando alimenti ad elevato contenuto di acqua, contribuirà a mantenere il tessuto connettivo forte ed elastico.

Allergie e intolleranze alimentari

Dolori e gonfiori addominali, emicrania, eruzioni cutanee e dermatiti, disturbi respiratori….tante e di tanti tipi possono essere le reazioni avverse agli alimenti. Allergie e intolleranze sono molto diverse tra di loro, anche se possono dare sintomi simili, di fatto si basano su meccanismi fisio-patologici completamente diversi tra loro. Solitamente un’allergia è considerata “più grave” di un’intolleranza, si possono avere reazioni avverse e violente anche solo mangiando una volta un determinato alimento cui si è allergici: Nel caso dell’intolleranza, invece, è la dose che fa la differenza e spesso mangiare piccole quantità di un alimento cui si è intolleranti non scatena alcuna reazione. Ciò non toglie che anche un’intolleranza a lungo andare possa avere effetti molto dannosi per il nostro organismo motivo per cui è bene adottare al più presto un’alimentazione adeguata.
Quindi per prima cosa è molto importante avere una corretta diagnosi clinica (ottenuta con test affidabili e scientifici), la seconda è trovare la giusta alimentazione che elimini i sintomi e faccia tronare il sorriso e la voglia di mangiare!

Osteoporosi e malattie del metabolismo osseo

Le ossa costituiscono il nostro scheletro, la struttura portante del nostro organismo, sono forti, elastiche e resistenti, ma non sono immuni da traumi e malattie che ne possono comprometterne l'integrità.
La frattura è un’interruzione nella struttura ossea, può essere di origine traumatica o spontanea, in questo secondo caso si parla di frattura patologica, un esempio ne è la frattura da osteoporosi. L’osteoporosi è una malattia del metabolismo osseo causata da una riduzione della quantità e qualità dell’osso, con aumento della fragilità e fratture spontanee o da trauma lieve.
Purtroppo anche in assenza di sintomi la malattia avanza e l’osso diventa fragile. L’osteoporosi colpisce una su due donne dopo i 45 anni, e un uomo su cinque.
La prevenzione è importante e si basa su una corretta nutrizione e un adeguato stile di vita: il patrimonio scheletrico viene acquisito a partire dall’infanzia e raggiunge il suo massimo tra i 20 e 30 anni; nell’età adulta è buona norma osservare abitudini salutari per mantenerlo il più a lungo possibile.
Ogni giorno è necessario introdurre con l’alimentazione una quantità di calcio, il minerale di cui è ricco lo scheletro, adeguata per ogni età e momento fisiologico. Ma assumere calcio non basta! Proteine, vitamine e sali minerali sono nutrienti essenziali per mantenere l’osso in buona salute.
Una dieta equilibrata e variata che comprenda verdura e frutta, pesce e legumi, dunque, ma anche ricca di calcio. Il calcio, si sa, si trova principalmente nel latte e nei latticini, ma non solo! Se già soffri di osteoporosi o se sei vicina alla menopausa, parliamone!
La prevenzione è la migliore arma che abbiamo per vivere a lungo e nel migliore dei modi!

Condizioni patologiche
Ipertensione, Diabete/Iperglicemia, Dislipidemie, Patologie tiroidee e renali, Patologie cronico infiammatorie

Il binomio alimentazione-salute ormai lo sappiamo è indissolubile. In condizioni normali seguire una alimentazione corretta ed equilibrata ci consentirà di perdere peso e mantenersi in buona salute, ma quando ci troviamo di fronte ad una patologia conclamata le cose cambiano. In molti casi è necessario seguire dei precisi programmi alimentari “su misura”. Un corretto approccio dietetico potrà essere di grande aiuto per supportare la terapia farmacologica e nel migliore dei casi potrebbe portare il medico a decidere di ridurla. In certi casi un’alimentazione scorretta rappresenta una delle concause scatenanti la patologia stessa. Per tutte quelle patologie così dette “multifattoriali” nelle quali la componente alimentare è importante, dalla patologia cardiovascolare, alla calcolosi renale, al diabete e così via, seguire un corretto regime alimentare diventa una parte fondamentale della terapia stessa capace di contribuire a far si che la patologia non si aggravi ulteriormente. Non solo quindi una “dieta”, ma l’educazione ad un corretto comportamento alimentare. È per questo che in tali casi bisogna porre maggiore attenzione al “fai da te”. Un piano alimentare per patologia deve avere caratteristiche specifiche e correlate alla patologia stessa, che spesso il malato non conosce. Regimi alimentari sbilanciati, che apparentemente sembrano essere efficaci per la soluzione di una patologia possono, invece, portare a importanti carenze che a loro volta possono dare origine ad altre patologie creando circolo vizioso da cui è difficile sganciarsi. Viceversa, indicazioni precise e mirate posso dare grandi vantaggi, certamente superiori a quanto si ottiene da una comune corretta alimentazione.

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